~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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- EviLfloWeR -

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

venerdì 24 giugno 2011

Sleeping sun

domenica 9 marzo 2008 - ore 13.30


Il sole è un astro di fuoco a ciel sereno…ed io sono a casa, la mia casa. Sembra una giornata di primavera, forse è giugno, ma l’aria non è soffocante, c’è una brezza leggera che fa danzare le foglie da poco rinate. Vedo uno splendido giardino rigoglioso, le piante sembrano bere la luce del sole, e tutto è così calmo…dev’essere il primo pomeriggio. Rivedo tutto perfettamente, in ogni dettaglio…l’altalena in giardino costruita da papà, la cuccia del cane, il mio albero delle arrampicate, il mio nascondiglio tra i bambù….e la mia casa. Il sole si specchia nelle finestre, il bianco dell’intonaco è ancora candido, ed i rampicanti sono in fiore. Non ci sono suoni, soltanto il vento e il fruscio degli alberi. C’è una bambina, è sola, seduta sull’erba…credo di essere io, ma non riesco a immedesimarmi in lei. Lei è così diversa, e mi fa male vederla. Sta seduta sul prato, dietro casa, e guarda lontano…davanti ai suoi occhi si apre un’immensa distesa di coltivazioni, lontano si scorge un lungo viale alberato, e poi un paesello distante, proprio là dove il cielo incontra la terra. Ma lei non guarda queste cose. Viaggia con la fantasia, una cosa che adora fare, e non c’è momento migliore di quello in cui tutti riposano, per immergersi nella natura nella quale è cresciuta, ed estraniarsi dal mondo. Al suo fianco un amico fidato, un giovane segugio dal manto splendente alla calda luce estiva. Stanno seduti fianco a fianco…lui è un cane docile e mansueto, un eterno cucciolo burlone. Il suo sguardo tradisce una sorta di innata saggezza, e i suoi occhi incantano chi li guarda, con le sfumature splendenti del giallo e del verde. La sua fedeltà è assoluta, e la sua pazienza infinita: resta per delle ore accanto a quella bambina, stampandole di tanto in tanto un umido “bacio” sulla guancia. Amore incondizionato, non imposto, non barattato, e non prestabilito: autentico. Ma a cosa pensa lei? Non credo di ricordarlo più…non posso conoscere i pensieri di quella mente ancora libera del senno di poi che io ora possiedo. Credo che pensasse al futuro, credo che sognasse grandi cose, senza sapere davvero quanto fosse difficile avanzare nella vita quando si ha i piedi nel fango…Ma forse semplicemente pensava a quanto era bello stare seduta in quel piccolo paradiso, con il vento che l’accarezzava e le scompigliava i capelli, a guardare un mondo che luccicava.



Memorie di ciò che resta di quella “bambina”…

8 marzo 2004
Oggi il mio migliore amico non c’è più. Fuori pioveva, mentre papà scavava il terreno sotto l’arco del roseto rampicante. E’ così bella la pioggia: la sua voce malinconica accompagna il senso di vuoto che si prova quando ‘qualcuno’ ci abbandona.
Lui se ne stava immobile, raggomitolato come il piccolo cucciolo che ho tenuto tra le braccia per la prima volta otto anni fa. Sono rimasta a lungo a guardarlo, per non dimenticare mai le sfumature del suo manto e le linee del suo muso addormentato, mentre la pioggia continuava a cadere intorno, e la terra ogni tanto franava ai bordi, ricadendo sul quel piccolo corpo inanimato che non mi era mai sembrato così piccolo. Non so nemmeno quanto tempo ho passato a guardarlo…avrei voluto proteggerlo dalla terra che l’avrebbe cancellato per sempre.
Ma ora penso al roseto che fiorirà ad ogni nuova primavera, ai piccoli germogli che sconfiggeranno il gelo e la neve, e sarà come vedere anche il mio cane rinascere, rivederlo arrivare cucciolo a casa mia, accoccolarsi al sole caldo della bella stagione, e guardare lontano. Solo i suoi occhi non ho potuto rivedere: erano la cosa che più mi incantava in lui, perché tradivano la sua età. Erano sempre vivi e attenti, e infondevano una profonda pace, come se nel suo sguardo ci fosse molta saggezza. Certo..non credo che abbia mai capito nulla dei lunghi discorsi che gli facevo stando seduti fianco a fianco nel cortile dietro casa, nel primo pomeriggio, quando l’aria era calda e tutto estremamente tranquillo.
Forse sembrerà esagerato parlare così di un cane, ma spesso ho visto molta più verità e umanità negli occhi degli animali che non delle persone. Quindi, perché non parlare di lui come il mio migliore amico? Lo è stato eccome, lo è stato davvero.
E ora non c’è più nessun recinto, perché adesso è libero, e la parola libertà non mi è mai sembrata così bella prima. Lo immagino a correre come un matto, potrebbe correre per l’eternità per recuperare tutto il tempo perduto, e sono certa che adesso non c’è più malinconia nei suoi occhi: quel sentimento troppo umano, che forse appartiene solo a noi che restiamo, per vedere tutto il resto intorno scomparire. ”


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