Brucio ponti e coltivo fantasmi. Lo faccio compulsivamente: scappo, distruggo, rinasco.
Ma non con te.
Quando ti ho incontrata ho capito subito che era tutto troppo speciale, fuori da ogni regola, comprensibile soltanto a noi, e inattaccabile, impossibile da scalfire.
Ti ho voluto bene come se ti amassi eppure amore non era, per questo non sarebbe potuto finire: tu ci saresti stata sempre, ne ero sicura.
La voragine che mi scavo da quando vado per il mondo è diventata profonda, ma non avresti dovuto caderci anche tu.
Non lo accetto, non lo capisco, non me ne faccio una ragione.
Sei la mia stella del nord, l'unica persona con cui sono riuscita ad essere me stessa, l'unico cuore che ho sentito battere con la netta sensazione di capirne i sussurri.
Come l'abbiamo usata male la nostra eredità.
Ti ho sempre aspettata nei mesi in cui sparivi, assorbita dal tuo mondo...dai tuoi mondi, che prima o poi si frantumavano da qualche parte e di nuovo ti affannavi a crearne degli altri.
Non sono mai stata invadente, non sono mai stata una che pretende, non ho mai amato dover chiedere qualcosa. Aspettavo, soffrivo la tua mancanza, eppure sapevo che eri sempre con me.
Perché tu ci sei sempre stata. Sempre, come se tutto il "prima" non fosse poi così importante.
Non lo so dove ti sei persa stavolta, in quale buio o in quale illusione così brillante da doverla assolutamente seguire a discapito di tutto il resto. Quel che è certo è che ti ho persa e non ho neanche capito bene come quando o perché.
Non insisterò più per ritrovare il filo che ho perso, non ti imporrò qualcosa che non desideri facendo stupide richieste.
Ti ho scritto a cuore aperto e ho avuto una risposta così banale e indifferente da agghiacciarmi il cuore.
Non so dove ho sbagliato e non te lo chiederò mai. Quel che è certo è che per me resterai sempre sangue del mio sangue.
E se potessi farti un'ultima confessione, una di quelle che sarei capace di fare solo a te, ti direi che sono una fallita, che ora lo so con certezza. Che non faccio altro che arrancare tra mille impegni senza riuscire a concludere niente e sentendomi sempre più sola.
La differenza rispetto a prima? Che adesso neanche le illusioni mi salvano più, perché è successa quella cosa che per tutta la vita ho temuto....ho smesso di crederci.