~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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- EviLfloWeR -

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

venerdì 24 giugno 2011

Nient’altro che del bianco cui badare

Sunday, December 09, 2007 - ore 23:33





(A. Gonzalez)

“…La poesia è innanzitutto pittura, coreografia, musica e calligrafia dell’animo. Una poesia è al tempo stesso quadro, danza, musica e scrittura della bellezza. Se vuoi diventare un maestro dovrai possedere il dono dell’artista assoluto. Le tue opere sono meravigliosamente belle, danzanti, musicali, ma bianche come la neve. Sono prive del colore, della pittura. Tu non sei un pittore. E’ questo, a mancarti. Nient’altro che questo. Ecco perché, se non mi ascolti, la tua poesia rimarrà invisibile agli occhi del mondo.


(G. Friedrich)

In verità il poeta, il vero poeta, possiede l’arte del funambolo. Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un’opera, di una storia adagiata su carta di seta. Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro. Il difficile non è elevarsi dal suolo e mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna. Non è neppure andar dritto su una linea continua e talvolta interrotta da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l’ostacolo di un punto. No, il difficile, per il poeta, è rimanere costantemente su quel filo che è la scrittura, vivere ogni ora della vita all’altezza del proprio sogno, non scendere mai, neppure per qualche istante, dalla corda dell’immaginazione. In verità, il difficile è diventare funambolo della parola.


(G. Segantini)

Ci sono due specie di persone.

Ci sono quelli che vivono, giocano e muoiono.

E ci sono quelli che si tengono in equilibrio sul crinale della vita.

Ci sono gli attori.
E ci sono i funamboli.”

Maxence Fermine – Neve


"Cade la neve. Lenta, lenta. Cade e diventa manto. Distesa infinita, incalcolabile candore. Poesia.

Siamo in Giappone, ed è un inverno di molto tempo fa. Yuko vorrebbe essere poeta, vorrebbe cantare la neve. Ma Yuko dovrebbe essere monaco o guerriero. Almeno secondo la tradizione, almeno secondo suo padre.

Ed invece lui vuole scrivere haiku. Ogni haiku diciassette sillabe, non una di più né una di meno. In mezzo il bianco più assoluto. Perchè gli haiku di Yuko sono tutti disperatamente bianchi. Bellissimi. Commoventi. Eppure bianchi.

Comincia a questo punto il viaggio del protagonista. Un viaggio fatto per scoprire i mille colori di una vita che va vissuta tutta. Senza esserne intimoriti. Senza fermarsi. Senza astenersi. Perché bisogna vivere come funamboli, lanciandosi in sogni e salti ed acrobazie, senza aver mai paura di cadere oltre quel filo che ci sorregge e che è la nostra vita.

Funamboli come Neve, che funambola era davvero e che di questo libro è l’emblema. Occhi colore del mare, pelle di perla, capelli d’oro, Neve era capace di volteggiare come un petalo sopra ogni filo, era capace di divenire tutt’uno col cielo, e di lanciarsi in spettacolari acrobazie e salti e voli. Senza mai stancarsi. Senza mai cadere.

Perché questo è un libro che con la delicatezza di una metafora tutta bianca ci vuole spiegare che il coraggio è linfa vitale per i sogni, e che i sogni lo sono della vita. E che bisogna volteggiare e planare e volare, in qualche modo, per esser vivi davvero. Anche a costo di stancarsi. Anche a costo di cadere.

Ed indipendentemente dalla metafora che ne è il cuore, la storia che questo libro racconta è una storia semplice e bellissima. Anche se ad un tratto Neve dovesse cadere.

Lenta, lenta. Cade e sembra un fiocco. Cade e diviene statua ghiacciata d’incalcolabile candore. Poesia."

- S. Maiorana -

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