a volte.
Sono bagliori di luna che si perdono tra le onde, riflessi senza consistenza, maschere poggiate sopra visi di porcellana. Specchi e immagini fasulle fanno così tanta luce: disorientano il pensiero, e non tracciano nessuna via.
A volte guardo le stelle,
a volte.
Indifferenza distante e lacrime d’argento senza una spalla su cui scorrere per trovare conforto. Niente più desideri per me, e l’hanno capito pure loro, rinfacciandomelo silenziosamente.
A volte sogno ancora,
a volte.
Pezzetti di parole incollati a fogli di carta che nascondo dove non li troverà nessuno. Vorrei che diventassero parole, suono, voce o urlo. Vorrei avere ancora uno specchio in cui ritrovarli senza doverli partorire da sola.
A volte sono sola,
a volte.
E nessuno può farci nulla, perché nessuno vuole più entrare, non realmente. E come farne una colpa?
Persino io ho chiuso fuori me stessa.
Ma a volte busso ancora,
a volte.
“A volte penso che qui sono felice.
A volte.
Di nuovo, fingo ancora.”