<<..in che buio sei?>>
Anche se non ho più nulla da aggiustare, perchè mi piace la mia soffitta di bambole a pezzi.
Le tarme che le han divorate son già volate via come farfalle.
E io non inseguo più farfalle da un pezzo, ormai.
E’ sempre meglio cantare quel che non si riesce a dire.
Ti vedo dipingere tra le nuvole che nascondono le stelle.
Ti sento sulla pelle come una carezza rubata,
nelle ferite che solleticano rimarginando lentamente.
Ti aspetto nell’ultima alba prima della fine,
attendo quel qualcosa che non sarà mai,
e con dolcezza smarrita lecco via le lacrime
attaccate a questo cuore che non batte più per te.
Perché non tremo più al suono del tuo nome
e questa pelle segnata dall’inchiostro delle tue mani
ha il profumo di un viaggio stupendo mai finito.
Ti sento ancora nelle gocce di pioggia, nell’amarezza di vivere,
nelle risate degli amici, e negli occhi di chi si ricorda di noi.
Ma non c’è più dolore e non c’è più paura.
Ti porto nel sangue che ora scorre per generare nuova vita.
Ti porterò nell’ultimo istante in cui avrò respiro.
Ti avrò ancora per mano nel buio dei miei incubi,
ma senza più condividere le nostre ali
siamo soltanto sogni distanti e liberi.
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