Noi, in questo soffiare del tempo
perdiamo i nostri sogni come gli alberi danno le loro foglie alla terra
senza più poesie da lamentare
siamo ancora qui senza riparo alcuno.
Non trovando ombra che ci protegga dalla furia del sole
Non riuscendo a sciogliere l’oscuro ghiaccio della notte.
Solo correre veloci in vano e poi correre ancora.
Noi, senza tramonti in vista
affrontiamo insieme il tempo che passa
Senza più poesie da recitare
Siamo ancora svegli in quest’incubo cercando di trovare le rime.
Un triste ruscello scorre giù dalle stelle
attraversando i miei sogni, raggiungendo il mio cuore.
In questo ruscello trovo il mio paradiso
Il suono e’ profondo nella notte
dove i lupi ululano al loro chiaro di luna
E in quest’oscurità e’ dolce perdere la via.
Non c’e’ tempo per baciare il mio addio,
tocco il tuo viso per l’ultima volta,
lascio questi giardini del dolore.
Per sempre.
Dammi un motivo per rimanere, te ne darò mille per andar via.
Cerchiamo insieme un posto migliore.
* * *
Ehi tu creatura venuta dalla notte
Perché sento il bisogno di perdermi nelle profondità dei tuoi occhi?
E’ lo stesso motivo per cui il tuo viso narra di un pianto?
O sono semplicemente le nostre braccia desiderose di intrecciarsi?
Dimmi cos’e’ che divide le nostre labbra dal così bramato interminabile bacio?
Cos’e’ questa miseria che unisce il tuo cielo piovoso al mio?
Riesci a sentire il mio grido?
Riesci a sentire il mio grido da dentro di me?
* * *
Ho visto i tuoi sogni ad occhi aperti frantumarsi in infinti fiocchi di neve
Erano lucenti come stelle, e ogn’uno di loro era un magico sogno che si avverava
* * *
Cavalca di nuovo quelle note e tutta quella sabbia
Troverai la stessa voglia di spiegare le nostre ali su di questa terra disarmonica.
Il mare continua ad infrangersi su quella sabbia
E nessuna stella brilla più sulla mia mano.
Stesso desiderio, stesso oro, stessi campi di rosso sognante
Stesso cielo scuro di nubi disperate sopra i nostri capi appassiti.
(Novembre)
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