Tutta la vita dell’anima umana e’ un movimento nella penombra. Viviamo in un’incertezza della coscienza, mai sicuri di ciò che siamo o di ciò che crediamo di essere. Nei migliori di noi c’è la vanità di qualcosa e c’è un errore di cui non conosciamo l’angolo.
Siamo qualcosa che accade nell’intervallo di uno spettacolo; a volte, attraverso determinate porte, intravediamo quello che forse è soltanto lo scenario. Tutto il mondo è confuso come voci nella notte.
E’ in queste ore di abisso dell’anima che il più piccolo particolare mi opprime come una lettera d’addio. Mi sento costantemente alla vigilia di un risveglio, mi procura sofferenza l’involucro di me stesso, in un soffocamento di conclusioni.
Di buon grado griderei, se la mia voce giungesse da qualche parte. Ma c’è un grande sonno in me che si sposta da sensazione a sensazione come una successione di nuvole, di quelle nuvole che cospargono, dei diversi colore di sole e di verde, l’erba maculata di ombre dei vasti campi.
Sono come qualcuno che cerca a caso,non sapendo dove sia stato nascosto l’ oggetto che non gli hanno chiarito cosa fosse.
Giochiamo a nascondino con nessuno.
All’improvviso ho sentito per quell’uomo qualcosa di simile alla tenerezza.
Ho sentito in lui la tenerezza che si prova per la comune normalità umana, per la banale quotidianità del capofamiglia che va al lavoro, per il suo umile e allegro focolare, per i piaceri allegri e tristi di cui necessariamente è fatta la sua vita, per l’innocenza di vivere senza analizzare, per la naturalità animalesca di quelle spalle vestite.
La sensazione era esattamente identica a quella che ci assale di fronte a qualcuno che dorme. Tutti coloro che dormono sono di nuovo bambini.
Forse perché nel sonno non si può fare del male e non ci si accorge della vita per una naturale magia, anche il peggior criminale o il più assoluto egoista nel sonno diventano sacri.
Credo non ci sia differenza tra uccidere un bambino e uccidere qualcuno che dorme.
E le spalle di quest’uomo dormono. Tutto lui, che cammina davanti a me con un passo uguale al mio, dorme. Cammina incosciente. Vive incosciente. Dorme, perché tutti dormiamo.
La vita intera è un sogno.
Nessuno sa cosa fa, nessuno sa quel che vuole, nessuno sa cosa sa. Dormiamo la vita, eterni bambini del destino.
1 commento:
fai delle foto incantevoli! *__*
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