“Sono disteso, sveglio, e guardo le tue spalle
muoversi così dolcemente mentre respiri.
Con ogni respiro stai invecchiando
ma va bene se sei con me.
Mi impegno a svegliarti con un sorriso.
Mi impegno a stringerti quando piangi.
Mi impegno ad amarti fino alla morte.
Fino alla morte.
I raggi dell’alba giocano sulle tue palpebre.
Una bellezza addormentata vestita di sole.
Ti sveglierò con un sorriso.
Ti stringerò quando piangerai.
Ti amerò fino alla morte.
Fino alla morte.
Credo a questo mio cuore quando dice ai miei occhi
che questa è la bellezza.
Credo a questo mio cuore quando dice alla mia mente
che questa è la ragione.
Credo a questo mio cuore quando grida al tempo
che questo è per sempre.
Credo a questo mio cuore quando dice ai cieli
che questo è il volto di Dio.
Sono disteso, sveglio, e guardo le tue spalle..”
Paino f Salvation – This Heart of Mine
Trattengo il respiro e ti osservo in silenzio: sei solo un corpo abbandonato nella penombra, un eroe che, deposti i vessilli, riposa al sicuro.
La stanza è ricolma di un buio denso, che scivola lungo le pareti in rivoli d’ombra, e la notte respira lievemente tutto intorno, assorbendo quel poco di luce che resta.
Non so nemmeno se sogni o se hai trovato l’oblio dolce del Nulla. Il sonno cancella spezzoni di vita che nessuno reclama, e la notte inghiotte i pensieri, lasciando la mente sgombra e il cuore rigonfio di nettare di dimenticanza.
Passano ore che nessuno vede, e arriva l’alba, cristallina come il primo raggio di sole che colpisce le palpebre, o torbida come quel lontano sentore di nebbia che appanna le finestre.
E quando ci si sveglia, vien quasi da chiedersi perché debba cominciare un altro giorno, perché il futuro riesca a sembrare così piccolo come lo è l’arco di una giornata che presto passerà, chiudendo un cerchio che porterà nuovamente lì dove tutto è cominciato.
C’è ancora l’impronta calda sul cuscino, ed è l’unica certezza che si possa avere sulla notte passata: la certezza di esser stati lì. Ma tutto il resto è oblio, e quasi sembra di aver perso tempo, di aver smarrito il senso, di non aver vissuto.
Potrei restare ore a guardarti dormire, avvolto da quel sortilegio senza memoria che è il sonno. E penso a quanto sarebbe vana la mia vita se tu non fossi lì, se io rimanessi a fissare il cuscino pensando a tutto il tempo perso, scoprendo che la mia vita è senza significato.
Ecco che l’alba sarebbe una maledizione che non potrei sopportare, e quell’oblio che attende alla fine di ogni giorno diverrebbe mortale.
Ma tu sei lì, a riempire i miei giorni, i miei occhi, il mio cuore. Nel ciclone informe che tutto travolge quando scende la notte, tu sei il centro immobile, l’unico punto certo che posso continuare a fissare senza smarrirmi.
Sei tutto e il contrario di tutto, sempre uguale a te stesso e così mutevole. Ogni secondo vedo scivolarti addosso così tanta vita, che non so come fare ad afferrarla tutta.
E ogni volta che provo a immortalare la tua effige per non dimenticarla mai, vedo i tuoi occhi cambiare colori con nomi che nessuno ha ancora inventato.
E’ un amore incontenibile quello che freme e pulsa da sotto la pelle, che nutre le ossa e le rende più forti, forti abbastanza da sopportare tutto quel che è necessario per avere te.
Mi ha cambiata il tuo amore, ed è stato così improvviso: nel cuore, nella testa, nelle mie responsabilità e in quello che ho voluto essere…in quello che avrei dovuto essere, in quello che sono diventata.
Ti guardo dormire e penso a quante parole ho inventato per raccontarti la verità, a quante lacrime ho respinto per non poterle spiegare, a quanti “no” involontari ti ho gridato ogni volta che avrei voluto dirti di sì.
L’ho promesso, davanti alle stelle che risplendono, davanti alle lacrime di gioia o dolore che mi doni, ho giurato di respirare soltanto per te, qui, adesso, davanti ai tuoi occhi chiusi.