"Essere o non essere, questo è il problema.
È forse più nobile soffrire, nell’intimo del proprio spirito, le pietre e i dardi scagliati dall’oltraggiosa fortuna, o imbracciar l’armi, invece, contro il mare delle afflizioni, e, combattendo contro di esse metter loro una fine?
Morire, dormire. Nient’altro. E con quel sonno poter calmare i dolorosi battiti del cuore, e le mille offese naturali di cui è erede la carne!
Quest’è una conclusione da desiderarsi devotamente.
Morire, dormire. Dormire, forse sognare.
È proprio qui l’ostacolo; perché in quel sonno di morte, tutti i sogni che possan sopraggiungere quando noi ci siamo liberati dal tumulto, dal viluppo di questa vita mortale, dovranno indurci a riflettere.
È proprio questo scrupolo a dare alla sventura una vita così lunga!
Perché, chi sarebbe capace di sopportare le frustate e le irrisioni del secolo, i torti dell’oppressore, gli oltraggi dei superbi, le sofferenze dell’amore non corrisposto, gli indugi della legge, l’insolenza dei potenti e lo scherno che il merito paziente riceve dagli indegni, se potesse egli stesso dare a se stesso la propria quietanza con un nudo pugnale?
Chi s’adatterebbe a portar cariche, a gèmere e sudare sotto il peso d’una vita grama, se non fosse che la paura di qualcosa dopo la morte - quel territorio inesplorato dal cui confine non torna indietro nessun viaggiatore - confonde e rende perplessa la volontà, e ci persuade a sopportare i malanni che già soffriamo piuttosto che accorrere verso altri dei quali ancor non sappiamo nulla.
A questo modo, tutti ci rende vili la coscienza, e l’incarnato naturale della risoluzione è reso malsano dalla pallida tinta del pensiero, e imprese di gran momento e conseguenza, devìano per questo scrupolo le loro correnti, e perdono il nome d’azione."
(Amleto - atto III, scena I)
Guariscimi adesso.
Rimuovi queste vecchie cicatrici dalla mia anima.
Guariscimi adesso.
Scardina questa pelle secca dalle mie ossa.
E anche se non posso dimenticare tutte le volte che ho pianto.
E anche se non posso perdonare tutte le volte che sono morto.
Sto guarendo adesso.
E ancora scalcio a pedate la polvere da questa strada.
E sono ancora vivo.
Solo un po’ meno di prima.
Guariscimi adesso.
E lava via queste vecchie impronte dalla mia strada.
Guariscimi adesso.
Questo prodigio è invecchiato camminando.
Sto guarendo adesso.
E sto cercando di trovare la mia strada verso casa.
E sono ancora vivo.
E ho giusto pensato che dovresti saperlo.
Che forse piangerò.
E forse morirò.
Ma per adesso sono ancora vivo.
Solo un po’ meno di prima.
Solo un po’ meno..
Solo un po’ meno di prima.
Pain of Salvation - Healing now
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