Non ho bisogno di tempo
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere là dove taci
o nelle ore in cui tu taci?
Chi ti cerchi nella vita
che stai vivendo, non sa
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi. [...] Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvviso,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto ed ora [...]
sei così anticamente mio
da tanto tempo ti conosco
che nel tuo amore chiudo gli occhi
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura...
***
Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore, trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni.
Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.
E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
coi denti lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.
Perché tu hai capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare […]
E mai ti sei sbagliato,
solo una volta, una notte
che t’invaghisti di un’ombra
- l’unica che ti è piaciuta -
Un’ombra pareva.
E volesti abbracciarla.
Ed ero io.
***
Che allegria, vivere
e sentirsi vissuta.
Arrendersi alla grande certezza, oscuramente,
che un altro essere, fuori di me,
molto lontano, mi sta vivendo. [...]
E quando mi parlerà
di un cielo scuro, di un paesaggio bianco,
ricorderò stelle che non ho visto, che lui guardava,
e neve che nevicava nel suo cielo.
***
(P. Salinas – La Voce a Te dovuta)
1 commento:
Un inno al puro istinto!
La lampada sopra la porta dove andrà a finire? :D
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