L’ho fatta mia e lei mi ha fatto suo.
Ho visto ogni ponte e ogni incrocio,
ora mi siedo qui, sull’asfalto.
Sale sul mio viso, sale sotto i miei stivali
Questa strada è fatta di sale, che si attacca sulle mie ferite.
Un uomo un tempo re ora siede, un fallimento
Quest’uomo che ora siede è fatto di sale.
(D. Gildenlow)
Cerco la solitudine nell’inchiostro, provo ad immaginare come si fa a sentire con il pensiero, mentre sfioro con le dita protese gli angoli bui delle pareti.
C’è una luce bianca e fredda da qualche parte all’orizzonte dei miei desideri che si trova sempre a nord. E un alito di vento gelido che spira da finestre che ho chiuso tempo fa.
C’è la solitudine più perfetta nell’inchiostro, quella cercata, voluta. C’è l’essenza più pura del solitario, quello che la gente rifugge perché non comprende. Il solitario che ha imparato ad indossare la maschera giusta davanti agli altri per non far loro paura, per essere limitato e di conseguenza accettato.
Quel solitario che per Rilke è un santo, ma non è altro che un gioco a perdere in cui il miserabile sublima la sua sofferenza chiamandola benedizione.
E’ violento l’inchiostro. Si fa scuro come le ombre che sussurrano alle spalle, e dolce come vino in cui annegare i ricordi.
La vita rende sempre tutto più banale.
Il cuore pulsa con un ritmo tutto suo, che la mente amplifica e fa divenire sinfonia. Le parole tradiscono sempre.
Quando uno ha un sogno non dovrebbe parlarne mai, perché non esistono nomi per i colori dei sogni.
Quanto tempo buttato in passatempi senza utilità? Una volta ho imparato a guardare le stelle al freddo. La mia vita non è mai più stata la stessa.
L’innocenza perduta non torna, i fantasmi mi camminano al fianco ed il sole non è mai caldo abbastanza. Grido al mondo che mi deve delle risposte, ma più cerco il dialogo e più le parole mi sembrano insignificanti.
Vorrei avere ancora voglia di fare acrobazie senza paura di cadere, vorrei le stelle che ridono come sonagli, vorrei la poesia nella mia vita, tutti i colori dell’arcobaleno negli occhi di chi amo, vorrei l’imprevedibilità dei sogni appesi a bolle di sapone, vorrei che niente fosse scontato.
Sono viva, ogni giorno, solo un po’ meno di prima.
E tutto questo sale sulla mia strada sta consumando la pelle, scavando le ossa.
La musica lenisce le ferite, urla nella mia testa che sono viva. Ma io non ho scopi, non ho desideri.
Ho solo ricordi.
“Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti”. E la mente è un’infinita pianura di lapidi.
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