~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

Original Blog -> Nepenthe


- EviLfloWeR -

* photos on flickr *
Lunacy 2 - Lunacy 3 - Lunacy 4
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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

martedì 5 giugno 2012

Love is not enough



“Saremo sempre più umani di quanto desideriamo essere.”
 
Lo diceva Daniel, che oggi compie gli anni e chissà cosa sta combinando. Notavo la coincidenza giusto l’altro giorno: tutti i miei artisti preferiti sono nati in giugno, tranne uno.
E tra meno di una settimana tocca pure a me. Cosa? Sentirmi vecchia oltre misura!

Non tanto perché mi faccia paura invecchiare o ritrovarmi qualche ruga (sono già vecchia dentro da sempre), quanto perché non mi sento apposto con me stessa.
Perché il tempo fugge veloce e non lo si riesce ad afferrare per i capelli quando ormai è passato. Perché non sono ancora riuscita a fare un sacco di cose importanti e mi rode il fegato.


Ma sono “solo 28”. Per qualcuno sono “già 28”. Per me…bah…è semplicemente un anno in più con un bilancio mai abbastanza positivo.
Eppure sono contenta di così tante cose, perché lamentarsi sempre?



Saremo sempre più umani di quanto desideriamo essere. Io sarò sempre più idealista di quanto vorrei, lui sarà sempre più fragile di quanto vorrebbe. La vita sarà sempre più amara di quanto vorremmo.


Ma siamo solo persone. Che passano, che cercano appigli, che vivono o si lasciano vivere. Siamo gusci di carne con degli obiettivi, e bolle di sapone che si credono aquiloni.


A volte le cose filano lisce perché non ci sono occasioni per esser messi alla prova. Così si inizia ad adagiarsi su quel praticello erboso così fresco e morbido in cui ognuno coltiva le sue illusioni.
Poi capita che un giorno qualunque la vita decida di fare un esame, a sorpresa, e tutto ciò che ci si era ripromessi, tutto ciò in cui si era creduto fermamente, si rivela inconsistente.




“Perdere la fiducia è un delitto” (diceva Tuomas, stavolta). Non è possibile aprire il cuore a qualcuno di cui non ci si fida, figuriamoci donarglielo.
Avere fiducia è fondamentale, è l’unico modo per credere in qualcosa. E tutti abbiamo bisogno di credere in qualcosa, sia per costruire solide basi di vita, sia per metter su qualche castello immaginario che anche se dovesse cadere troverebbe sempre alle sue spalle una fortezza.

Io ne ho commessi di delitti in vita mia, e con la fiducia ci ho litigato violentemente. Ma sono guarita, l’ho detto così tante volte che anche se non fosse vero ormai ne sono convinta.
Sono guarita e non ho più paura, anche se il pozzo dello sconforto a volte si riapre sotto i miei piedi, anche se la vita cerca di lanciarmi addosso sacchi di melma (sì, ci stava meglio merda) per deridere il mio equilibrio, anche se al sicuro nella mia tana mi ritrovo a sanguinare.



Ma non ho paura e non perdo la fiducia, anche se mi guardo dentro e vedo tutte le lapidi in fila, anche se ogni tanto sono costretta a piantare qualche nuovo vessillo per non dimenticare. 


Perché “un lupo fatica a dimenticare ogni minima cosa, e il fuoco che sembra spento ancora dorme sotto la cenere”. Questo lo diceva Aurin, che aveva un cuore di lupo e non sapeva che sarebbe diventata una volpe.



Onestamente non trovo una definizione che mi si addica, non ammetto di essere delusa né rassegnata. Ho troppa bellezza e amore attorno a me per poter desistere dall’inseguire il mio “desiderio”.


Mi lecco le ferite e imprimo nella mente il luogo di una nuova cicatrice.
Sono ancora troppo umana, più di quanto vorrei essere. Così invece di fare a pezzi le illusioni e calpestarle, mi limito ad aggiustarle un po’, a cambiare loro forma e colore, a ridimensionarle.



Non posso nemmeno dire di stare davvero male, è per questo che mi dichiaro guarita. Sono di nuovo forte, e forse non dovrei vantarmene così tanto.
Ma non è come in passato, non sono più forte soltanto di me stessa, sono forte di noi, di quello che abbiamo costruito tutto intorno.

E oggi ancora meno di prima sento la voglia di parlare con qualcuno, per cosa poi? Per sentire le solite frasi di incoraggiamento e consolazione che so ripetermi anche da sola?
La volpe sta tornando ad essere lupo come un tempo, e la verità è che sinceramente non mi importa.
Lungi da me lo sminuire l’importanza dell’amicizia, ma se non è pura e cristallina, spesso è più dannosa che utile. Anche in questo, ho sempre avuto la dannata tendenza a ridimensionare, a ritagliare ambiti di competenza. 


C’è sempre un oceano tra me e gli altri. Io sono l’oceano..”senza strade, senza spiegazioni” (onnipresente Baricco)



E diciamoci le cose come stanno: la verità è che siamo tutti soli, ma ce ne rendiamo conto veramente soltanto in certi momenti.
So perfettamente che qui dentro ci siamo sempre stati solo io, la mia ombra, la scrittura. Onestamente, non credo di volere molto di più, anzi forse di qualcosa mi libererei. Ma quel qualcosa dorme da così tanti anni che in fin dei conti posso quasi apprezzarne la compagnia.

Oggi la differenza è che non posso più permettermi di accettare qualcosa di sbagliato, di mettere in un cassetto i dubbi, di non affrontare i problemi. Non posso nemmeno più permettermi di mandar giù e soffocare i miei bisogni per il bene di qualcun altro. 


La lezione l’ho imparata: ormai sono trasparente. Qualcuno forse faticherebbe a crederci, eppure è così. Mi son fatta delle promesse stavolta, e le sto mantenendo. La mia filosofia dei fatti può sembrare brutale, ma mi aiuta a salvarmi. Conta solo ciò che si fa, ciò che si è fatto, ciò che è.



Eppure no, non ho perso la fiducia. Tu sei la mia casa. Questo è quel che siamo. Qui c’è tutto quel che abbiamo. Insieme assisteremo ai nostri funerali e insieme continueremo a lottare per avere sempre più felicità di quella che ci è data.

Tra meno di un mese sarà un anno preciso che siamo qui. E ogni volta che mi guardo intorno, o che impreco perché ci sono lavori da fare e qualcosa puntualmente si rompe, rivedo le pareti spoglie e le finestre crepate, il vuoto e la polvere dei primi giorni, la luce che mi ha fatto innamorare di questo posto. 


Mi piace pensare che la casa sia cambiata insieme a noi, e che si stia modificando ancora, giorno dopo giorno. Non c’è dubbio che lei sia migliorata. E noi?



Questa foto immortala il mio primo giorno qui. La casa era ancora un po’ vuota e sotto sopra, ma nel suo disordine un po’ mi assomigliava, dato che in quel periodo stavo ricostruendo la mia vita andata in pezzi.
Non ha nulla di particolare quest’immagine, eppure per me rappresenta un nuovo inizio, ignoto come la visuale che non si può scorgere al dì la della finestra, e luminoso come quella luce bianca intensa che riflette tutte le mie speranze.


Oggi, dopo quasi un anno, posso guardare questa foto con occhi nuovi, vedendovi già presenti, come germogli disseminati nella luce, tutte le piccole felicità che lentamente ho conquistato.

Niente può distogliermi da questa luce, anche se a volte “l’amore non è abbastanza” (e Trent sa sempre come ricordare attraverso i suoi testi che siamo tutti degli illusi!)


“(Gli amanti) non aspettano nulla, ma aspettano.
Sanno che non troveranno mai.
L’amore è la proroga perpetua,
sempre il passo seguente, l’altro, l’altro.”


- Jaime Sabines -




"The more that we take
The paler we get
I can’t remember what it is
We try to forget
The tile on the floor
So cold it could sting
In your eyes is a place
Worth remembering

For you to go and take this
And smash it apart
I’ve gone all this fucking way
To wind up back at…back at the start


The closer we think we are
Well, it only got us so far
Now you’ve got anything left to show?
No, no I didn’t think so.
The sooner we realize
We cover ourselves with lies
But underneath we’re not so tough
And love is not enough


Well, it hides in the dark
Like the withering vein
We didn’t give it a mouth
So it cannot complain
We never really had a chance
We never really make it through
I never think I’d believe
I believed I could get better with you

..underneath we’re not so tough.
And love is not enough.
"

 

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