~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

Original Blog -> Nepenthe


- EviLfloWeR -

* photos on flickr *
Lunacy 2 - Lunacy 3 - Lunacy 4
Lunacy 5 - Lunacy 6 - Lunacy 7 - Lunacy 8
Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

domenica 1 luglio 2012

there is no place like home





“Un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve
e torna a casa per trovarlo.”


(G. A. Moore)



Era giugno e il caldo iniziava a farsi sentire. Quel giorno non lavoravo, così avevo fissato una serie di appuntamenti per vedere alcune case.
Case? Meglio parlare di “stanzini spaziosi” in affitto. Del resto, quando già le foto promettono male, cosa ci si può aspettare dalla realtà?

Ricordo ancora la lista con tutti i numeri e gli indirizzi. Quello più in alto nella lista era il primo appartamento che avevo trovato facendo una rapida ricerca in internet. Tra l’altro era anche il primo che avevo deciso di visitare.



Dovevo andarci da sola, ma per qualche ragione sentivo che volevo ci fosse anche lui. Così ho fatto le corse nel traffico per andare a prelevarlo appena finito il turno di lavoro, ed il cielo, per darmi generosamente una mano, si è messo a diluviare a dirotto.
Ricordo anche che quel giorno avevo dei pantaloni bianchi. Io non metto praticamente mai pantaloni bianchi…probabilmente ho il talento innato di farlo solo ed esclusivamente nelle occasioni peggiori.



Come ogni buon padovano sa, alla prima goccia di pioggia il traffico diventa infernale. Per fare due chilometri è possibile impiegarci anche un’ora.
Quasi sicuramente devo aver pensato che vedere quella casa non era destino, visto che ormai il ritardo aumentava e il proprietario presto sarebbe ripartito.
Non che mi importasse molto, dato che avevo una lista infinita di appartamenti da vedere, ma certe cose diventano una questione di principio. Soprattutto quando è il tuo giorno libero e ti fai quaranta chilometri per andare in un posto, fai fare le corse al tuo ragazzo stanco morto per il lavoro, ti metti i pantaloni bianchi e piove.



Alla fine siamo arrivati con un ritardo pauroso, ma il proprietario fortunatamente ancora ci aspettava. Al momento di scendere dall’auto pioveva come non s’era mai visto prima.
Credo di non essere nemmeno riuscita a vedere bene l’esterno della casa da quanto dio la mandava.
Lì per lì mi era sembrata una catapecchia, ma una catapecchia con un cortile. Dieci punti subito.



Quel che più mi ha colpita però è stata la luce. Sì, la luce, nonostante la pioggia. Qualsiasi luogo diventa grigio e triste quando piove così intensamente, ma quella casa no.
Certo…era grigia come grigio era il cielo, ma c’era comunque una meravigliosa luce.
Non so quanto questo abbia influito sulle mie percezioni, di sicuro ha avuto un grosso peso. Perché la casa era veramente in condizioni pessime, eppure io ci vedevo qualcosa di speciale, un embrione nascosto di potenziale bellezza.



Al momento della scelta di andarmene di casa, quel che più temevo era di dovermi rinchiudere in uno sgabuzzino tra lo smog e gli opprimenti muri dei palazzi vicini.
Io che sono cresciuta lontano da tutto, dove l’aria è sempre più leggera e il cielo più limpido. Io che a malapena sapevo cosa volesse dire avere dei vicini o farsi scrupoli per girare in mutande e tenere lo stereo a palla.

Così quando ho visto quelle finestre così grandi e luminose, i soffitti alti, il cortiletto intorno che non soffocava quella piccola casetta immersa nella ragnatela cittadina, ho subito pensato che era fatta proprio per me.
E quando ho cercato lo sguardo di lui per capire cosa ne pensava, ho visto un sorriso entusiasta che non lasciava dubbi.



Peccato che io sia una femmina terribilmente scrupolosa. L’aver iniziato il giro con una casa così, mi ha invogliata a vederne altre prima di scendere a conclusioni affrettate. Beh…tempo perso. Uno sgabuzzino peggio dell’altro.
E intanto continuavamo a ripeterci quanto ci piaceva quella prima casetta, cosa avremmo potuto mettere lì e lì, e come ci sarebbe stato bene quello o quell’altro mobile.
Noi ancora non lo avevamo capito, ma lei era già nostra. Ci era entrata nel cuore anche se pioveva, ed era sporca, e trasandata.



Abbiamo avuto fortuna? Per certi versi sì. Ci abbiamo lavorato tanto, le abbiamo dato forme nuove e l’abbiamo fatta rinascere per quanto ci è stato possibile. Lei è pur sempre troppo vecchia e ogni tanto si diverte a tirare fuori qualche rogna in più, ma continua ad avere quella luce che mi incanta ogni mattina quando osservo il colore diverso di ogni stanza che si riflette sulle pareti contigue.

Oggi è uno di quei giorni in cui si tirano le somme, perché esattamente un anno fa sono partita con due o tre scatoloni ed un materasso caricato sul portapacchi della macchina, per metter piede in questa casa piena di intenzioni e speranze.



Il vuoto iniziale nemmeno si sentiva: tutto quel di cui avevamo bisogno attingeva all’inesauribile voglia di vivere insieme quell’avventura.
E adesso che è passato un anno e riguardo le vecchie foto, mi accorgo di come siamo riusciti a cambiare questi pochi metri quadrati di spazio che sono diventati poco a poco nostri.

Questo spazio che ci riflette come specchio iridescente, che cattura l’essenza e restituisce un riflesso di noi.




"Sai che sono un sognatore
Ma il mio cuore é d’oro
Sono dovuto scappare su di giri
Così non sarei tornato a casa giù
Quando le cose si sono aggiustate
Non vuol dire che fossero state
sempre sbagliate

Solo prendi questa canzone
E non ti sentirai mai
abbandonato

Portami nel tuo cuore
Sentimi nelle tue ossa
Solo un’altra notte ancora
E io ritornerò su questa
Lunga strada ventosa



Sono sulla mia strada
Casa dolce casa

Stanotte, stanotte
Sono sulla mia strada
Casa dolce casa

Sai che ho visto
Troppi sogni romantici
Illuminare il cielo
Cadere dallo schermo argentato
Il mio cuore è come un libro aperto
Che il mondo intero è libero di leggere
A volte niente
Mi mantiene coerente




Sono sulla mia strada
Casa dolce casa
Stanotte, stanotte
Sono sulla mia strada
solo lasciami libera
Casa dolce casa
"

(Motley Crue – Home sweet home)

Nessun commento: