~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

Original Blog -> Nepenthe


- EviLfloWeR -

* photos on flickr *
Lunacy 2 - Lunacy 3 - Lunacy 4
Lunacy 5 - Lunacy 6 - Lunacy 7 - Lunacy 8
Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

sabato 11 febbraio 2012

Enter rain...

...exit pain.





Il vento mi rende irrequieta, è così da sempre. Non riesco a dominare la mia mente per imporle di smetterla di ascoltare. Il suo sibilo lontano, chiuso al di là dei balconi sprangati, riesce comunque ad entrare, a diventare bufera nella mia testa.

Ricordo di aver visto un film da piccola: Cime Tempestose. Qualche anno dopo ho letto il romanzo senza ottenere alcun appagamento. Ma il film lo ricordo ancora, ricordo di aver pensato che il vento ha il potere di far impazzire le persone. Non l’amore, la rabbia, la società, le psicosi represse. Il vento.

La mia lupa ha uno sguardo indecifrabile quando mi fissa con il suo lungo pelo scarmigliato, ferma in mezzo al giardino. E gli alberi si piegano, e ondeggiano, e danzano, in un ritmo sfrenato che non ha nulla del fascino della brezza estiva, quella che accarezza i fili d’erba piegandoli dolcemente. E’ una frenesia senza sollievo, è uno spasmo della natura che deforma e sconvolge.

Ricordo le sagome scure degli alberi al chiaro di luna, la notte, piegarsi fino a sbattere contro la mia finestra. E l’ululato continuo, logorante, come un lamento del tempo che attraversa le epoche.
Ricordo le notti insonni, e la sua voce nella testa.

Eppure lo amo, il vento.
Lo adoro d’estate, quando arrivando impetuoso spazza via tutto il marcio accumulato nell’aria afosa e stantia, ed è caldo e secco, e si insinua sotto i vestiti ferendo la pelle di striscio, scompigliando i capelli, togliendo il respiro.
Lo amo d’inverno, quando il suo tocco gelido si fa superbo, impietoso, violento. Quando la sua presenza è imprescindibile e ti viene addosso senza possibilità di scampo.
Quando gela fin sotto la pelle e consuma il viso, portando via con sé ogni maschera, ogni pianto, ogni volto scomodo.

Amo il vento perché è senza dimora, senza legami, senza doveri. Attraversa centinaia di luoghi scontrandosi con qualsiasi cosa si ponga sul suo cammino, e ovunque lascia un po’ di sé, senza mai fermarsi, senza rimpianti, senza ricordi.

***

C’era un vento forte anche un anno fa, quella mattina alla stazione, mentre cercavo di riaggiustare la catenina delle stelle.
Ma qualcos’altro stava per rompersi, e forse lui lo sapeva. Forse avrei dovuto ascoltare le sue grida, soffocate dal rumore assordante della città.

Credo di avere una fissazione inconsapevole per le ricorrenze.
 

You came like a wind I couldn't defend.
You cut my heart so deeply, the scars won't mend.



- You need a timekiller and you don’t understand

I am like quicksand lick it from my hand.

I am your timekiller I let your mind expand

I am like quicksand lick it from my hand. -



"RUNNING"

In solo un anno un’altra tempesta arriverà
a lavare via un po’ di sangue in più.

E’ mancanza d’odio, di idee politiche o dottrine.
Ci ha lasciato ciechi, aperti, la nostra pistola legata alle mani.
Perché questo vecchio mondo ha visto il peggio di noi,
il suo amore si è fatto più sottile giorno dopo giorno.
Ed ogni grammo di devastazione, che noi abbiamo causato,
ha preso il meglio di noi, ed il resto è per noi.

Lascia che piova.
Entri la pioggia.
Esca il dolore.


Sette anni fa vedo un uomo,
un istante allungato negli anni.
I suoi occhi sbattono e poi qualcosa cambia.
Una gabbia vuota, un germoglio cremisi, nato nel fango.

Lascia che piova.

In soli dieci minuti vedrò un bambino,
che compra il latte vestito di stracci
e senza pensarci coprirà la sua mano nuda
dal freddo, oh, e questo mi da speranza.

Lascia che piova.
Entri la pioggia.
Esca il dolore.


"STANDING"

E la pioggia ci laverà fino alle ossa,
togliendo centinaia di tracce.
Pulendo tutte le ferite della pelle,

del nostro tempo, di ogni crimine,
di ogni grammo di polvere e sporcizia.

In due secondi cadrò a terra,
un istante allungato negli anni
E i miei occhi sbatteranno e poi qualcosa cambierà.

Una gabbia vuota, un germoglio cremisi, una strada insanguinata.
Una rosa di città sbocciata per salutare la pioggia.

Non saprai mai il mio nome,
ma io ti amerò lo stesso.
Non ricorderai mai il mio nome,
ma io ti amerò lo stesso.
Lo stesso.

"FALLING"

Entri la pioggia..
Una rosa di città.
Una strada di sangue.

In due secondi cadrò a terra.

Nessun commento: