Maybe I’ll disappear
Tracks will fade in the snow
You won’t find me here
Ice is starting to form
Ending what had begun
I am locked in my head
With what I’ve done
I know you tried to rescue me
Didn’t let anyone get in
Left with a trace of all that was
And all that could have been
Please take this
And run far away
Far away from me
I am tainted
The two of us
We’re never meant to be
All these pieces
And promises and left behinds
If only I could see
In my nothing
You meant everything
Everything to me
Gone fading everything
And all that could have been
Please take this
And run far away
Far as you can see
I am tainted
And happiness and peace of mind
Were never meant for me
All these pieces
And promises and left behinds
If only I could see
In my nothing
You meant everything
Everything to me."
E’ tutto nella mente, solo nella mente. E siamo soli, ognuno lo è.
Soli con tutto ciò che costruisce il pensiero, soli con le cicatrici lasciate dai sentimenti che ne derivano.
Per quanto io sanguini e mi aggrappi al senso che le cose devono pur avere, nascosto da qualche parte sotto la superficie di menzogne, tutto ciò che il mio cuore vomita, nel tentativo di liberarsi dei propri fantasmi, non sarà mai abbastanza.
Nulla esiste fuori da noi stessi.
Non ti ho mai toccato veramente, non potrò mai.
Tutto finisce giù per qualche scarico, nell’insignificante quotidianità della rassegnazione.
Nessuna voce di ragionevolezza.
"Ecco perché anche se in stato di coma, boccheggiante cerchi di rinviare l’istante in cui esalerà l’ultimo respiro: lo trattieni e in silenzio lo supplichi di vivere ancora un giorno, un’ora, un minuto. Ecco perché, infine, anche quando smette di respirare esiti a seppellirlo o addirittura tenti di resuscitarlo…" (O. Fallaci)
Tutto è niente: niente ho avuto, tutto avrò.
E’ solo nella mia testa, e io devo ucciderlo.
<<Secondo Lei ha l’aria di una che sta eseguendo gli ordini di Dio?
Guardi bene Dottore….Lo uccise perché lo amava.>>
Il loro pallore è come una rivelazione dei conflitti interiori.
Sia che si distinguano per il fascino del delitto o per l’odore di santità, sia che i loro gesti siano illanguiditi o violenti, queste donne malate nel cuore o nello spirito hanno negli occhi il grigio plumbeo della febbre o il lucore abnorme ed eccentrico della loro infermità, e nello sguardo è la luce intensa del soprannaturalismo."
C. Baudelaire
Nessun commento:
Posta un commento