"Son maestro di follia,
vivo la mia vita sulla fune
che separa la prigione della mente
dalla fantasia.
Il mio futuro è nel presente
ed ogni giorno allegramente
io cammino sul confine immaginario
dell’orizzonte mentre voi,
signori spettatori, mi guardate dalla strada,
cuori appesi ad un sospiro
per paura che io cada
ma il mio equilibrio è in cielo
come i sogni dei poeti,
mai potrei viver come voi
che avete sempre la certezza della terra sotto i piedi.
Son maestro di pazzia
e vola sulla corda la mia mente
a rincorrere i pensieri
ad inseguire l’utopia
di catturare almeno un “oggi”
prima che diventi “ieri”
e provare a far danzare il tempo.
Signori spettatori lo spettacolo è finito,
vi saluto con l’inchino,
sempre in bilico sull’orlo del destino
e un sorriso avrò per tutti voi,
che vediate nel funambolo un buffone
o che vediate in lui un artista
e ringrazio chi ha disegnato questa vita mia perché
mi ha fatto battere nel petto il cuore di un equilibrista."
( I Ratti della Sabina - il funambolo )
Come t’amerei, notte, senza quelle stelle che con la loro luce parlano una lingua dolorosa. Perché è il vuoto che cerco, il nero e nudo nulla, che azzera le difese e cancella le paure.
Come uno spettro taciturno ho solo voglia di tornare al mio rifugio, e scivolare silenziosa con le ombre della sera tra le braccia della vertigine.
Ho bisogno di specchiarmi capovolta in quegli abissi di sogni dimenticati che la sua presenza risveglia, e cautamente affondare nel terrore di ciò che non può più essere evitato.
Non posso fare a meno di inseguire la follia del visionario, e non ho alcun bisogno di luci di chiarezza, né di domande o risposte ragionevoli.
Voglio continuare a sentire ciò che semina il buio, oltrepassare le menzogne e aggrapparmi al sorriso beffardo e seduttore di una vita nuova sulla fune.
Non posso fermare la corsa né impormi di rallentare, posso solo continuare a sentirmi viva e respirare a fondo la notte e il suo sapore intenso, celato in ogni respiro.
E al contempo riscoprire il candore di un bianco che non lascia altro a cui pensare, fondendo ogni dettaglio nel bagliore di un’accecante luce chiara.
~ Ci riflettiamo su questo regno colmo d’ombre, riempito da un crepuscolo senza fine,
come stelle nella gola della vacuità che originano una meravigliosa notte. ~
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