che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma del proprio ardore.
Io sono il mare di notte in tempesta,
il mare urlante che accumula nuovi
peccati e agli antichi rende mercede.
Sono dal vostro mondo esiliato
di superbia educato, dalla superbia frodato,
io sono il re senza corona.
Sono la passione senza parole
senza pietre nel focolare, senz’arma nella guerra,
è la mia stessa forza che mi ammala.
"E se tu mi capissi, questo a cosa porterebbe?"
"Non è questo il punto", dissi, "non è una questione di "a cosa porterebbe".
Nel mondo ci sono persone che amano sapere tutto sulla tabelle orarie, e passano intere giornate a confrontarle.
O gente a cui piace fare costruzioni coi fiammiferi, capace di costruire navi di un metro fatte tutte di fiammiferi.
Allora che c’è di strano se nel mondo c’è uno che è interessato a capire te?"
"Come una specie di hobby?" disse Naoko perplessa.
"Se vuoi puoi chiamarlo così. Persone meno fantasiose lo chiamerebbero affetto, amicizia. Però se tu vuoi chiamarlo hobby, non c’è niente di male."
"Come mai a te piacciono sempre persone così?" disse Naoko.
"Abbiamo tutti qualcosa di squilibrato, qualcosa che non funziona, tutte persone che non sanno nuotare bene e che vanno sempre più a fondo. Siamo tutti così, in un modo o nall’altro: io, Kizuki, Reiko. Come mai non ti piacciono persone più normali?"
"Io non penso che sia così ", dissi dopo aver riflettuto un momento.
"Per me non avete proprio niente di squilibrato, né tu, né Kizuki né Reiko. Le persone che sembrano squilibrate a me sono tutte quelle che vanno in giro per il mondo senza nessun problema."
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