"Ancora per poco posso scrivere…Ma verrà un giorno in cui la mia mano sarà lontana da me, e quando le ordinerò di scrivere, scriverà parole che non voglio.
Arriverà il tempo dell’altra interpretazione, e non rimarrà più una parola sull’altra e ogni senso si dissolverà come nube e ricadrà come acqua.
Nonostante la paura, sono come uno che sta davanti a qualcosa di grande, e ricordo che un tempo mi succedeva spesso qualcosa di simile, prima che cominciassi a scrivere.
Ma questa volta sarò io ad essere scritto. Io sono l’impressione che si trasformerà.
Ah, manca un niente, e potrei capire, approvare tutto questo. Un passo soltanto e la mia profonda miseria diverrebbe beatitudine.
Ma non posso fare questo passo, sono caduto e non posso più rialzarmi, perché sono a pezzi."
"Guàrdati dalla luce, che rende più vuoto lo spazio.
Non girare la testa, che a volte un’ombra non s’alzi alle tue spalle, come il tuo despota.
Meglio se fossi rimasto al buio, forse, e il tuo cuore sconfinato avesse cercato d’essere il cuore greve dell’Indistinto."
- R. M. Rilke -
“…Wish I’d never be
nothing more than breeze within your name
Never be the storm that built me flash
and take me away from oblivion.
So cold when someone’s near
So cold without our tears
yet nothing more to seek.
Shoot me, bury me, hundred times.
Shoot me and take me away from oblivion…”
( Charon - Gray )
I sogni mi crollano addosso: frammenti cristallini di ghiaccio tagliente che un tempo fu soffice neve.
Arriva sempre il momento di riaprire gli occhi
ma stavolta sarà per rimirare una notte senza stelle.
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