~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
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"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

venerdì 24 giugno 2011

Salomé

Tuesday, April 22, 2008 - ore 21:26


(A. Beardsley)


SALOMÉ - Io sono innamorata del tuo corpo, Iokanaan! Il tuo corpo è bianco, come i gigli d’un campo non mai toccato dal falciatore. Il tuo corpo è bianco come le nevi che posano sui monti di Giudea, e scendono nelle valli. Le rose nel giardino della regina d’Arabia non sono così bianche come il tuo corpo. Nè le rose del giardino della regina d’Arabia, il giardino d’odori della regina d’Arabia, nè pure i piedi dell’aurora quando sfiorano le foglie, nè pure il seno della luna quando essa posa sul seno del mare... nulla v’è al mondo così bianco come il tuo corpo. Concedi ch’io tocchi il tuo corpo.

IOKANAAN - Indietro! figlia di Babilonia! Con la femmina venne il male nel mondo. Non parlarmi. Io non ti voglio ascoltare. Io ascolto soltanto la voce del Signore Iddio.

SALOMÉ - Il tuo corpo è orribile. È come il corpo di un lebbroso. È come un muro calcinato, lungo il quale le vipere sono strisciate; come un muro calcinato dove gli scorpioni hanno fatto ricetto. È come un sepolcro imbiancato, colmo di cose di ribrezzo. È orribile, il tuo corpo è orribile. Dei tuoi capelli sono innamorata, Iokanaan. I tuoi capelli sono come grappoli d’uva, come i grappoli dell’uva negra che pendono dalle viti di Edom, nella terra degli Edomiti. I tuoi capelli sono come i cedri del Libano, come i grandi cedri dei Libano che dànno l’ombra loro ai leoni e ai ladri che vogliono celarsi al giorno. Le lunghe nere notti, quando la luna nasconde il viso, quando le stelle tiene la paura, non sono nere come i tuoi capelli. Il silenzio che abita le selve non è nero come i tuoi capelli... Concedi ch’io tocchi i tuoi capelli.

IOKANAAN - Indietro, figlia di Sodoma! Non mi toccare. Non profanare il tempio del Signore Iddio.

SALOMÉ - I tuoi capelli sono orribili. Sono coperti di fango e polvere. Somigliano una corona di spine posta sopra il tuo capo. Somigliano un groviglio di serpi ravvolti intorno al tuo collo. Io non amo i tuoi capelli... È la tua bocca ch’io desidero, Iokanaan. La tua bocca è come una traccia di scarlatto sopra una torre d’avorio. È come una melagrana tagliata in due da un coltello d’avorio. I fiori di melograno che crescono in boccio nei giardini di Tiro, e sono più rossi delle rose, non sono così rossi. Gli squilli rossi delle trombe che dichiarano la venuta dei re, e fanno pauroso il nemico, non sono così rossi. La tua bocca è rossa più che i piedi di coloro che stillano il vino nei tini pestati. […] Nulla v’è al mondo così rosso come la tua bocca ... Concedi ch’io baci la tua bocca.

IOKANAAN - Mai! figlia di Babilonia! Figlia di Sodoma! mai!...

SALOMÉ - Io voglio baciare la tua bocca, Iokanaan. Io voglio baciare la tua bocca.



(T. Yamamoto)


[…] SALOMÉ - Ah! tu non volevi concedermi ch’io baciassi la tua bocca, Iokanaan. Ebbene! Io ora la bacerò. Io la morderò con i miei denti come chi morda un frutto maturo. Sì, io bacerò la tua bocca, Iokanaan. Io dissi ciò, forse che io non dissi ciò? Lo dissi. Ah! Ora la bacerò... Ma perchè non mi guardi Iokanaan? I tuoi occhi che erano così terribili, così colmi di collera e di sprezzo, sono serrati ora. Perchè essi sono serrati? Apri i tuoi occhi! Leva le tue palpebre, Iokanaan! Perchè non mi guardi? Hai tu paura di me, Iokanaan, che non vuoi guardarmi? E la tua lingua, che somigliava un rosso serpe di dardeggiante veleno, essa non muove più, non parla parole, Iokanaan, quella vipera scarlatta che sputò il suo veleno sopra di me. È strano, non è vero? Come si dà che la vipera rossa non muove più?... Tu non volesti avere nulla di me, Iokanaan. Tu mi rifiutasti. Tu parlasti cattive parole contro di me. Tu ti portasti verso di me come verso alla meretrice, come verso una donna che è dissoluta, verso di me, Salomé, figliuola di Erodiade, principessa di Giudea! Ebbene, io ancora vivo, ma tu sei morto, e il tuo capo mi appartiene. Io posso fare con esso ciò che mi talenta. Io posso gettarlo ai cani e agli uccelli dell’aria. Ciò che i cani lasciano, gli uccelli dell’aria divoreranno... Ah, Iokanaan, Iokanaan, tu fosti l’uomo che io amai solo fra gli uomini. Tutti gli altri uomini erano detestabili per me, Ma tu eri bello! Il tuo corpo era una colonna di avorio alzata su piedi di argento. Esso era un giardino colmo di colombe e gigli d’argento. Esso era una torre d’argento ornata di scudi di avorio. Non c’era alcuna cosa nel mondo così bianca come il tuo corpo. Non c’era alcuna cosa nel mondo così nera come i tuoi capelli. Nell’intero mondo non c’era alcuna cosa così rossa come la tua bocca. La tua voce era un turibolo che spargeva strani profumi, e allora che ti guardavo io udivo una strana musica. Ah! perchè tu non mi guardasti, Iokanaan? Tu hai nascosto il volto dietro le mani e le bestemmie. Hai messo sopra agli occhi la benda di colui che vuole vedere il suo Dio. Ebbene, tu hai veduto il tuo Dio, Iokanaan, ma me, me, tu non vedesti mai. Se tu avessi veduto me, tu mi avresti amata. Lo so bene che mi avresti amato, e il mistero dell’amore e più grande del mistero della morte.



(T. Yamamoto)


Oscar Wilde

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