~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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- EviLfloWeR -

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

giovedì 30 giugno 2011

Dark Chest of Wonders

Friday, April 01, 2011 - ore 15:46

Quando ogni cosa soccombe al peso degli eventi, e la mente si lascia accarezzare dalle ombre impietose, che s’allungano ad inghiottire gli ultimi sprazzi di lucidità, è solo il vuoto e la voragine che riesco a vedere.
Il baratro denso di oscurità attira lo sguardo e lo fa vorticare verso l’insondabile nulla che ne abita il fondo, ma è un errore troppo stupido innamorarsi della notte così tanto da smarrirsi volontariamente.





Pensavo a quello che rimane addosso e che non ha nulla a che fare col vuoto, perché lo combatte e lo annienta, se solo si ha la forza di volgere lo sguardo lontano da quella voragine.
Pensavo a quello scrigno che ognuno si porta dietro da così tanto tempo che spesso ci si dimentica della sua esistenza. C’è chi ne ha uno prezioso e ornato di gemme, chi invece in raso, o in soffice velluto. Qualcuno lo ha colorato e splendente, qualcun altro più sobrio e monocromo, addirittura qualcuno ce l’ha di cartone. Alcuni sono enormi e così gonfi da esser sul punto di scoppiare, mentre altri non contengono che poche gemme, e sono lasciati ben chiusi perché il valore che contengono è inestimabile.

Mi mette sempre un po’ d’angoscia guardare dentro il mio, perché so di averci depositato alcune gemme incredibilmente preziose e rare, così luccicanti che tornare a guardarle mi stordisce ogni volta.
Ma sono mie, le ho collezionate lungo il corso della mia vita, e, meritate o no, le ho rese parte di me, premurandomi di dar loro tutte le cure necessarie proporzionate al loro valore.

Alcune sono ricordi, di quelli che mi hanno scaldato il cuore e mi hanno fatto venir voglia di gridare che la vita è meravigliosa, altre sono idee, sensazioni, istanti effimeri colmati da qualcosa di più grande della mia stessa facoltà di comprendere le cose.
A dirla tutta, ci sono anche alcune pietre più scure delle altre e apparentemente insolite, ma che ho messo nello scrigno insieme a tutto il resto perché col tempo ho imparato a levigarle e lucidarle, a renderle splendenti nel loro buio. Si impara sempre a rendere dolci persino i ricordi più dolorosi.





Una sagoma sorridente contro il sole che tramonta, i baci sulle guance sudate, l’azzurro che si illumina di più sulla pelle abbronzata, il gusto di cipolla e l’ombra del Petrarca.

La panchina gelida e il vento sferzante, la neve che cade a dicembre, il cappotto blu e la lezione su Kandinsky.
Il silenzio del pomeriggio e il sonno tra le mie braccia, i pastelli colorati e il sapone.

L’odore di vernice, dell’olio, dell’aria nel posto che volevo chiamare casa. La strada infinita e sempre la stessa, la voglia di andare, tornare, l’attesa che ripaga.
Il freddo e i cuscini dappertutto.

I tramonti, le stelle, il buio, le onde violente, il sole che brucia la pelle. Miriadi di immagini che si sovrappongono, simili l’una all’altra eppure troppo sbiadite per rievocare i colori.
I sogni che curano.

La mia mente che si perde e un’ombra che arriva portandomi la luce. Buio, e poi sorrisi, e poi ancora buio, ma la voce rimbomba insieme alle risate e il calore si espande attraverso il mio corpo.

La comprensione che è come un abbraccio infinito e allungato nel tempo, avvolgente pur senza aver consistenza.


E’ quasi insopportabile la luce che sprigiona il mio scrigno.
Ma mi ricorda chi sono e per cosa ho sempre lottato.
Non sono troppo stanca: semplicemente sconfitta.





"Vuote lenzuola di cotone, immacolate lenzuola d’argilla
Mi stavano di fronte come un tempo faceva il suo corpo
Tutti i cinque orizzonti ruotavano intorno alla sua anima come la terra con il sole
In questo momento l’aria che ho assaporato e respirato non è più la stessa

E tutto ciò che le ho trasmesso era tutto
So che lei mi ha dato tutto ciò che aveva
E adesso le mie aspre mani si illividiscono sotto le nuvole di ciò che era tutto
Oh, le immagini sono state tutte inondate di nero, marchiata ogni cosa

Mi faccio un giro fuori, sono circondato da bambini che giocano
Sento le loro risa, e allora perchè mi sento bruciare?
E vorticosi pensieri che ruotano nella mia testa, sto vorticando, sto vorticando
Quanto improvvisamente può il sole arrivare ad eclissarsi?

E adesso le mie aspre mani cullano delle schegge di vetro di quello che era tutto
Oh, le immagini sono state tutte inondate di nero, marchiata ogni cosa
Tutto l’amore andato a male ha oscurato tutto il mio mondo,
marchiato tutto ciò che vedo, tutto ciò che sono, tutto ciò che sarò

Io so che un giorno avrai una vita stupenda, so che sarai una stella
nel cielo di qualcun altro ma perchè,
perchè, perchè non può essere, perchè non può essere il mio."

1 commento:

Anonimo ha detto...
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