“E allora venne una di quelle malattie…La febbre frugava in me cavando dal profondo esperienze, immagini, fatti che avevo ignorato; steso sul letto, ero seppellito sotto me stesso, e aspettavo il momento in cui mi avrebbero ordinato di stivare di nuovo dentro ogni cosa, ordinatamente. Cominciavo, ma tra le mani tutto cresceva, s’ingarbugliava, diventava eccessivo. Allora l’ira mi afferrava e buttavo tutto dentro di me alla rinfusa, comprimendolo; ma sopra non riuscivo più a chiudermi. E così gridavo, semiaperto com’ero, gridavo e gridavo.
…
Per la prima volta dopo molti, molti anni, eccola ancora. La cosa che mi aveva provocato il primo, profondo spavento quando, bambino, ero a letto con la febbre: la Cosa Grande. L’avevo sempre chiamata così, mentre tutti loro stavano intorno al mio letto e mi sentivano il polso e mi chiedevano cosa mi avesse spaventato: la Cosa Grande. E quando furono andati a prendere il dottore e lui fu lì e mi parlò, io lo pregai di fare solo in modo che la Cosa Grande andasse via, tutto il resto era nulla. Ma lui era come gli altri. Non poteva portarla via.
…
La cosa non si poteva esprimere in modo che uno la capisse. Se per quell’evento c’erano parole, ero troppo piccolo per trovarle. E d’un tratto mi assalì la paura che, scavalcata la mia età, potessero d’un tratto presentarsi, quelle parole, e il fatto di doverle allora dire mi parve più terribile di tutto.”
-R. M. Rilke-
Lascio parlare un grande poeta, perché ha saputo esprimere l’indicibile meglio di chiunque altro, pur affermando di non esserne in grado. Io non sono mai riuscita a dare un nome a certi eventi del mio passato, forse non ci ho nemmeno mai provato con l’intenzione di riuscirci. Mi terrorizzano, come se nel momento in cui io riuscissi a pronunciare qualche cosa, rischiassi di sprofondarci di nuovo.
E non è nemmeno colpa della vita, no...Io sono il mio peggior nemico.
Se non fosse stato per loro…
Sentenced - Home in despair (Crimson)
Once more a world has crumbled down and over me
And yet in some twisted way
I enjoy my misery
And in some strange way
I have grown together with my agony
I feel home in despair for I dwell in grief
and I feel home when the air’s too thick to breathe
and I feel home anywhere human lives are going down the drain
For as long as I remember life has been hard
I guess they have "misery" written somewhere in my stars
…Yet I know the worst is still to come”
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