~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

venerdì 24 giugno 2011

Vite parallele

Monday, September 08, 2008 - ore 22:21

Salve mondo! Questa sera mi andava di fare la brava blogger che ogni tanto aggiorna la sua pagina. Però il problema è: di cosa parlare? Vita piatta, piatta vita. Si studia, si cazzeggia, e si prova pure a lavorare…bene o male tutto come al solito. Ma se la vita và bene ci si lamenta? Certo che no, ci mancherebbe.
E allora per stasera mi gioco la carta della mia seconda vita, quella virtuale, da gderrista novella che però ha già raggiunto livelli di fanatismo stellari, invidiabili dai più incalliti nerd! Sì sì.
Dopo aver ingenuamente scelto una ranger per il mio niubbinizio, mi sono resa conto che come classe fa troppo per me! E allora ci ho messo dentro di tutto e di più di quanto mi piace, la passione per il nord in primis. Della serie: datemi un orso polare e sarò una donna felice! Ma a parte certe cazzate, devo ammettere che mi sono divertita un casino a ruolare con la mia nordica impavida, ma leggermente psicolabile!





Così, nonostante il primo amore non si scordi (e non si abbandoni) mai, ho deciso che fosse ora di fare un passo avanti, verso lidi più…”estremi”. E vedere se riesco a cavarmela decentemente pur complicando un po’ la situazione ed il carattere del mio pg. Ovviamente non potevo non scegliere di nuovo una ranger, ma questa quì è tutta particolare…

In attesa di avere più tempo a disposizione per darci dentro concretamente, e passare le mie notti insonni davanti a un pc, questo è il suo background!
(E così non solo aggiorno, ma già che ci sono faccio pure un bel post chilometrico!! Hihi)




L’antico e suntuoso palazzo della famiglia Von Stuck, di lontane origini nordiche, sorgeva nell’entroterra della regione di Calimshan, in una zona boschiva poco distante dalla ricca capitale. Il capofamiglia, Arnold Von Stuck, era un uomo di grande astuzia commerciale, che aveva ben presto imparato come perpetrare la tradizione dei suoi antenati: coniugare l’innato titolo nobiliare con un eccezionale fiuto per gli affari e per gli inganni di ogni sorta.
Nel corso della sua vita aveva avuto solo tre figli: due maschi, che avevano saputo seguire a modo loro le orme dell’autoritario padre, e una sola femmina, fonte di continue preoccupazioni per la famiglia. Aurin era il nome della figlia minore, fin dalla nascita educata a dovere affinché potesse un giorno servire al padre come oggetto di possibili alleanze con qualche ricca casata di Calimport.
La sua corporatura era esile, la pelle chiara e delicata, i tratti del volto finemente delineati; solo il colore rosso acceso dei suoi capelli tradiva qualcosa di indomito, rivelando la sua più intima natura.
Nonostante la rigida educazione, infatti, Aurin dava spesso segni di insofferenza nei confronti del resto della famiglia e della vita che qualcun altro aveva scelto per lei, mentre l’aveva sempre attirata l’idea di libertà che le dava la vista delle foreste che circondavano la sua dimora.
All’interno del suo essere convivevano due forze opposte, che la dilaniavano in un disordine esistenziale senza possibilità di sintesi: c’era l’animale dall’indole selvatica che desiderava soltanto fuggire, e la bambina altezzosa e viziata, abituata da sempre ad essere servita e riverita fino all’eccesso. Così si ritrovava con una sorta di continua lotta distruttiva all’interno del suo spirito e della sua mente, che non riusciva a tenere sotto controllo se non per brevi periodi, dopo i quali l’irrequietezza del suo animo ribelle esplodeva in tutta la sua forza.
Come conseguenza di ciò si era presto fatta la reputazione di figlia disobbediente, fonte di non pochi fastidi per il padre che non tollerava un comportamento simile. Spesso Aurin non si curava degli studi e di tutte le formalità che una giovane dama avrebbe dovuto rispettare, e passava i pomeriggi con il fratello maggiore nei boschi dietro casa, imparando ad usare l’arco e a conoscere ogni specie animale e vegetale del luogo.
Ma ciò che più rendeva furioso il padre erano le sue ripetute fughe: riusciva, non si sa come, ad eludere i controlli della servitù, e poi correva all’impazzata nella notte, inoltrandosi nell’oscurità dei boschi fino a far perdere le proprie tracce. E allora iniziavano le spedizioni di ricerca, ma nonostante il capofamiglia mobilitasse i suoi uomini migliori, non era affatto facile ritrovare la piccola fuggitiva, che sapeva come nascondersi e sopravvivere a contatto con la natura. Così a volte mancava da casa anche per svariati giorni, e quando tornava sembrava una piccola selvaggia spaesata, con la pancia vuota e la faccia smunta, perché in fin dei conti non era facile cavarsela da sola.
Ma la sua smania di libertà non si placava, e raggiunti i 18 anni di età prese una decisione drastica: eludere definitivamente il suo destino, rinnegare le sue origini e la sua famiglia, sparire per sempre. Voleva vivere soltanto per sé stessa, lontano da quella gabbia di inganni e falsità. Rinunciare a una ricchezza che non aveva guadagnato, vivere in nome di una libertà assoluta, dimostrare al mondo che poteva farcela da sola, e viaggiare per terre sconosciute in cerca di ventura. Solo in questo modo la sua sete di ribellione forse si sarebbe placata, solo così poteva vivere.
Una volta presa questa decisione architettò minuziosamente la sua fuga, perché questa volta doveva essere definitiva. Un giorno che uno dei suoi pretendenti, un uomo vecchio e ricco quanto suo padre, la portò in città per farle dei regali, lei ricorse alla sua astuzia per distrarlo e prendere tempo. Mentre lui contrattava il prezzo per l’acquisto di alcuni gioielli, Aurin sgattaiolò nella piccola bottega di un praticante di magia, e pagando una somma eccessiva riuscì a farsi dare uno strano intruglio, che, stando alla parola di quell’uomo bizzarro, avrebbe scatenato un incendio devastante.
Tornata nelle sue stanze a palazzo aspettò che giungesse la sera, quindi cercò di liberarsi temporaneamente della schiavitù, poi prese degli abiti di umile fattura, si raccolse i capelli e li nascose sotto un ampio manto con cappuccio, rubò l’arco migliore del fratello, e un po’ di soldi dalla camera della madre. Quando tutto fu pronto prese lo strano liquido e lo versò ovunque nella sua stanza, poi uscì sul balcone, accese una torcia, e senza pensarci troppo la gettò all’interno. Mentre lei si calava all’esterno il fuoco iniziò a divampare, e in poco tempo avvolse interamente l’ala ovest del palazzo, tingendo la notte di caldi bagliori infuocati. Aurin corse senza voltarsi, sentiva le urla della servitù che cercava di mettersi in salvo, ma non le importava molto del loro destino: l’avrebbero creduta morta, solo questo le interessava.
A notte inoltrata giunse a Calimport ed entrò nella prima taverna affollata: doveva trovare qualche mercante che partisse il giorno dopo per il nord, e pagarlo bene affinché la portasse con lui. La sua attenzione fu catturata però da un musicante che allietava i presenti con allegre melodie e canti in una lingua che non conosceva. Decise allora di parlargli, e scoprì che era un musico errante, diretto a nord, verso la Costa della Spada: finalmente il destino le sorrideva.
Da quel giorno lasciò il passato alle sue spalle, rinnegò il suo cognome, e iniziò il suo viaggio verso terre sempre nuove.

Aurin è una giovane di circa 18 anni, di corporatura esile e snella, piuttosto alta, con la carnagione chiara, i capelli di un rosso intenso e gli occhi verdi. Agile nei movimenti e con un portamento sempre impeccabile, dovuto alla sua educazione nobiliare. Ha una parlata spigliata e un temperamento vivace, ma con frequenti sbalzi d’umore.
Per nascondere la sua vera identità si fa chiamare Aurin Redon, e si dichiara figlia di un ricco mercante del sud, caduto in disgrazia poco prima di morire di vecchiaia.
Da quando è fuggita da casa ha imparato a cavarsela da sola in molte situazioni, ma anche a sfruttare la sua astuzia per farsi aiutare quando si trova in difficoltà. In genere cerca l’appoggio di uomini forti ma dall’animo buono, per sfruttare la loro protezione. Il suo carattere rimane però piuttosto difficile: nonostante il suo impegno Aurin è ancora piuttosto incapace ed impacciata in alcune cose, ma il suo orgoglio non glielo fa ammettere, così a volte si rende ridicola nella sua caparbietà ostinata. Inoltre conserva ancora l’abitudine di impartire ordini e comportarsi da nobildonna viziata, ma ovviamente nessuno le da ascolto.
E’ piuttosto individualista e pone sopra ogni cosa la propria libertà e i propri scopi, ma allo stesso tempo non riesce a stare a lungo da sola, così cerca l’appoggio di chi fa al caso suo in quel momento. Infatti sfruttando la sua bellezza e la sua furbizia riesce senza troppi problemi a trovare i compagni di viaggio che le fanno comodo. Nel frattempo cerca costantemente di migliorare le sue capacità combattive e di sopravvivenza, sperando di riuscire a diventare un giorno finalmente autosufficiente.




Piaciuta la storiella? Beh, bisogna ringraziare lo zio Tito se il mio fanatismo è esploso in modo incontrollabile, ma pure il mio uomo che si passa le serate ad istruirmi a dovere! ^^
E poi ovviamente Farnese Vandimion quale assoluta musa ispiratrice.

Ma…mi chiedevo: possibile che su spritz non ci siano altri malati di giochi di ruolo ondine? Ultima in particolare?? No dai, non ci posso credere, perché è troppo una figata! (*si sente una quindicenne esaltata*).

Va beh…vorrà dire che mi auto-investirò della missione di spargere questo verbo anche in tali lande sconsacrate. Ed ho pure già in mente il mio primo bersaglio…
*Guarda Drauen*
*si sfrega le mani sogghignando*



Per ora è tutto. Passo e chiudo!!

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